Chiesa di Santa Maria del Pozzo

Chiesa di Santa Maria del Pozzo

La Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Pozzo viene costruita all’inizio del 1600 per volere degli allora signori di Nemi Mario e Pompeo Frangipane in sostituzione della precedente struttura, realizzata all’interno delle mura del castello fortificato nel XII secolo d.C. dai monaci cistercensi e dedicata a Santa Maria de Puteo.

Tale denominazione derivava probabilmente dal suo essere collocata "in loco qui diciturcisternule”, al di sopra di un pozzo oggetto della devozione popolare nemorense.

La costruzione della nuova chiesa faceva parte del progetto di risistemazione urbanistica del borgo medioevale attuato dai Frangipane, che prevedeva la trasformazione del castello in palazzo e l’estensione dell’antico abitato al di fuori della cinta muraria.

Parte di tale programmazione fu anche la realizzazione, a partire dal 1637, del convento e della Chiesa di Versacarro, oggi dedicata al SS. Crocifisso, terminati nel 1645.

La chiesa seicentesca era costituita da una unica navata, chiusa in fondo dall'abside, con due grandi altari nel transetto e sei cappelle, tre per lato lungo.

Il progettista non ci è noto, ma è ipotizzabile un intervento di fra Michele da Bergamo, in base ad un’analogia tra l’altare maggiore e quello della Chiesa dell'Immacolata presso il complesso dei Cappuccini in via Veneto, da lui realizzato.

In seguito alla morte di Mario Frangipane, avvenuta nel 1654, la costruzione della Chiesa subì dei rallentamenti e la realizzazione delle opere mancanti avvenne grazie ai patrocinatori ed alle elemosine della popolazione nemorense.

Nel 1747 il cardinale Carafa ne affidò la cura alla Confraternita del SS.mo Sacramento che ancora oggi si occupa della manutenzione della Chiesa.

Le decorazioni architettoniche interne vennero restaurate e riformulate durante i primi anni dell'Ottocento, durante il ducato di Luigi Braschi, quando vennero realizzati alcuni degli stucchi e la facciata di Giuseppe Camporese.

Tra gli ultimi lavori di sistemazione della chiesa vi è la decorazione della volta, effettuata nel 1934 dal pittore Antonio Rufa con la tecnica della tempera a spruzzo e ritocchi a secco. 

Quello che resta della decorazione interna originaria risulta ancora oggi visibile in alcune delle cappelle laterali, raffiguranti sulla sinistra alcuni degli episodi dell'infanzia di Gesù, tra i quali la fuga in Egitto, la strage degli Innocenti, l'adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio.

Sullo stesso lato si trova la cappella originariamente dedicata alla Concezione e quindi all'Assunta, che presentava sull'altare una tela ad olio rappresentante la Vergine ascendente fra gli Apostoli ma che fu successivamente trasformata in Battistero, con la realizzazione di una tempera su intonaco raffigurante il battesimo di Cristo risalente al XIX secolo.

Un’altra cappella è quella dedicata a San Francesco Saverio, all’interno della quale si trovano oggi il trittico quattrocentesco attribuito ad Antoniazzo Romano e l'antico Crocifisso della Confraternita del SS.mo Sacramento. Il quadro di s. Francesco Saverio è ora visibile nell'abside alla sinistra dell'altare.

Il trittico, composto da tre tavole lignee di diversa grandezza dipinte a tempera, rappresenta al centro il Cristo Benedicente, a sinistra di chi guarda San Giovanni Battista e alla destra San Giovanni Evangelista. Sul retro vi è una decorazione ad ornato monocromatico eseguito a tempera grassa.

Le tre cappelle a destra sono nell'ordine: quella di San Giuseppe, in origine dedicata a S. Giovanni, dove si trova un piccolo tondo ad olio raffigurante il Santo. In precedenza, vi era collocato il quadro della Madonna di Loreto fra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, oggi posto nell'abside a destra.

Segue la cappella del Rosario, all’interno della quale si trovano due affreschi, anteriori al 1728, raffiguranti a sinistra i santi domenicani Pio V e Pietro martire e a destra i Santi Rocco e Apollonia.

Oggi ospita la statua della Madonna della Mercede.

Per chi pregava su questo altare, Papa Innocenzo XIII (1723) concesse l'Indulgenza plenaria per sette anni.

Nella terza cappella, in precedenza dedicata al Crocifisso e decorata da un affresco della Maddalena prostrata ai piedi della croce, si conservano oggi l'antico e il nuovo stendardo processionale delle Confraternite, il primo realizzato nel 1787 dal pittore Liborio Coccetti, il secondo nel 1996 per volontà del parroco P. Boccuzzo.

La cappella di destra del transetto è dedicata alla Madonna del Pozzo con i Santi Filippo e Giacomo, Santi Patroni del paese.

Veniva curata dalla Civica Amministrazione, in adempimento di un voto fatto durante l'epidemia del 1656, che colpì duramente i paesi vicini ma non interessò la cittadina di Nemi.

Degni di nota il dipinto cinquecentesco proveniente dall'altare maggiore della chiesa antica e l'affresco seicentesco del monogramma mariano posto in alto sopra il timpano spezzato.

La cappella di sinistra del transetto, che nel progetto iniziale doveva essere quella dedicata alle sepolture della famiglia Frangipane, in seguito alla morte di Mario rimase incompiuta e venne successivamente dedicata a San Martino di Tour, del quale vi era un dipinto scomparso. Oggi ospita una statua del Sacro Cuore.

L’altare maggiore, in marmo, si colloca tra due colonne scanalate, sorrette da basi in marmi policromi recanti lo stemma dei Frangipane e sormontate da capitelli compositi chiusi in alto da un timpano spezzato.

In fondo alla Chiesa, sopra la porta di accesso, è collocato un organo costruito nel 1847, proveniente dalla Chiesa dell'Ara Coeli in Roma e qui collocato nel 1936.

 

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